Certificazioni Cefi Specialist
L’Europa ha un fabbisogno crescente di elevate competenze e professionalità informatiche, a cui dovrà far fronte attraverso il potenziamento di programmi formativi e di qualificazione dei profili professionali.
Quanto sopra è il risultato dalla “Eucip Conference” (European Certification of Information Technology Professionals) tenutasi a Roma qualche tempo e conclusa con il convegno “La sfida delle competenze ICT per l'Europa 2010: punti di vista a confronto”. Il convegno ha evidenziato che:
il settore ICT è un potente motore dell’economia europea e mondiale, con un giro di oltre € 650 miliardi solo in Europa nel 2006 e la componente dell’informatica legata ai software e ai servizi pesi oramai per un terzo del mercato;
l’equilibrio tra domanda e offerta di competenze nel settore del software e dei servizi d’informatica è essenziale ai fini della crescita e della creazione di occupazione, perché il contributo degli specialisti informatici sarà sempre più importante nel futuro europeo.
Sulla base di questi dati, lo scenario più ottimistico in tema di crescita economica e tasso d’innovazione, ipotizza un fabbisogno occupazionale di nuovi professionisti, con varie competenze, dell’ordine di 250.000 unità nel 2010, ma si stima che 70.000 di queste nuove richieste potrebbero rimanere insoddisfatte a causa d’insufficiente qualificazione; nello scenario più pessimistico il fabbisogno scenderà a circa 101.000 professionisti.
In conclusione, poiché i rischi di carenza di addetti con adeguata preparazione superano di gran lunga quelli di esubero in tutti gli scenari considerati, lo studio indica la necessità di una nuova strategia di formazione e qualificazione degli specialisti.
Per quanto riguarda l'Italia, coerentemente con la prospettiva europea, i dati tratti dal Rapporto 2006 su “Occupazione e professioni nell’ICT” di Confindustria Servizi Innovativi, stimano che il fabbisogno nazionale di nuovi professionisti dell’ICT per il 2010 sarà all’incirca di 17.500 nuove unità, a cui si aggiungeranno circa 3.800 professionisti delle linee di business.
Appare quindi evidente la necessità di formare e qualificare specialisti in grado di soddisfare le sempre crescenti necessità nel campo informatico delle aziende ed imprese europee e no.
La formazione tecnologica in un Paese avanzato non può prescindere dall’esigenza, avvertita da più parti, di trovare un linguaggio comune fra enti formatori e aziende che sia in grado di incrementare la competitività del sistema economico nel suo complesso.
Se la ricerca e la formazione sono elementi di grande importanza per lo sviluppo dell’intera economia, ciò è tanto più vero nel settore ICT, dove l’esigenza di un sapere condiviso fra mondo produttivo e filiera delle competenze rappresenta l’unica via verso la modernizzazione e la diffusione ad ampio raggio delle nuove tecnologie. In questo ambito la certificazione tecnologica, intesa come skill assessment strutturato e standardizzato che mira a verificare competenze su specifiche tecnologie, assume un valore sempre più rilevante per la produttività delle imprese e, a livello macroeconomico, per la modernizzazione dell’intero Sistema. Per un numero sempre maggiore d’aziende, infatti, la certificazione delle risorse si traduce, nel breve periodo, in un’opportunità di crescita del know how interno e, nel medio-lungo, in un investimento dal ritorno elevato in termini di maggiore marginalità e produttività. In un contesto internazionale poi, dove la possibilità di qualificare in modo “oggettivo” le competenze permette di garantirne uno sviluppo efficace e duraturo, lo scambio di saperi codificati può diventare per il Paese un’occasione di crescita e di affermazione del capitale umano, con conseguenze importanti anche sul versante economico-politico.
Dal punto di vista del lavoratore, già impiegato o in cerca d’occupazione nel campo dell’informatica, esistono diverse "Certificazioni" che permetteno di vedere attestate le proprie capacità, in quanto sono un modo per:
mettere "nero su bianco" le proprie competenze da professionista dell'ICT;
differenziare il proprio CV nel "mare magnum" dei tecnici informatici;
valorizzare la propria carriera professionale;
velocizzare la propria crescita all'interno della propria realtà lavorativa;
far capire "al volo" cosa si è in grado di fare;
spuntare compensi più elevati dal committente con cui si sta contrattando il prossimo lavoro.
Sono tante le certificazioni del mondo informatico che possono valorizzare le proprie competenze tecniche e rappresentare un segno distintivo sul curriculum vitae, alcune legate a primarie società multinazionali leader nei loro mercati di riferimento, altre indipendenti da qualsiasi marchio a garanzia d’autonomia e spendibilità in differenti contesti aziendali e nelle Pubbliche Amministrazioni.
Alle certificazioni IT possiamo quindi riconoscere i benefici illustrate sopra; valorizzazione del curriculum vitae, migliori retribuzioni e migliore possibilità di mantenimento del posto di lavoro. Ma quali sono le migliori?
C’è un gran dibattito tra i professionisti nel campo dell’Information Technology a tale proposito:
alcuni affermano che le certificazioni legate a produttori specifici quali Microsoft, Cisco, ecc, sono quelle che misurano nel modo migliore le competenze del candidato;
altri propugnano l’idea che le certificazioni non collegate a nessun produttore, siano quelle che riflettono meglio l’esperienza reale del candidato.
altri ancora affermano che soltanto le certificazioni di livello più alto, quali Microsoft MCSE o le nuove Architect series, le CCIE di Cisco, ecc, siano le sole certificazioni che hanno un valore reale.
La verità probabilmente sta nel fatto che la migliore certificazione, o percorso di certificazione, sarà differente da persona a persona.
Rifletterà il bagaglio d’esperienze e educazione e, soprattutto, lo scopo e obiettivo che ciascuno intende perseguire.
Una volta stabilito l’obiettivo che s’intende perseguire, la scelta del percorso di certificazione diventa molto più semplice.