La scuola Italiana e l'insegnamento delle competenze informatiche.
Come viene stimolata l’alfabetizzazione informatica degli studenti delle scuole Italiane?
L’Informatica sembra una di quelle materie imprescindibili nel programma didattico delle scuole italiane medie e superiori. Eppure il piano formativo delle scuole prevede per lo più l’utilizzo di programmi applicativi, computer e dispositivi portatili tipo tablet.
Imparare l’informatica è però molto di più del saper utilizzare un computer, significa non fermarsi al saper utilizzare un programma in maniera passiva, ma comprenderne le logiche e il funzionamento.
Per raggiungere questo obiettivo il Progetto “Programma il Futuro” (edizione Italiana del progetto USA Code.org) offre supporto ai docenti e alle scuole che vogliano incrementare le competenze digitali dei giovani. Il progetto, avviato dal MIUR insieme al Consorzio Interuniversitario per l’Informatica, prevede proprio l’introduzione al coding nelle scuole primaria e secondaria, e il supporto del calcolatore per apprendere ogni altra materia.
L’introduzione del Coding nelle scuole, e quindi lo studio della programmazione, ha già favorito questo genere di ragionamento logico: il saper scindere i problemi in parti più piccole in modo da poterli analizzare logicamente e risolverli con processi automatici.
Ma cos’è il “Coding”?
Letteralmente il termine Coding indica la codificazione, cioè la “scrittura del codice sorgente”, vale a dire scrivere delle istruzioni tramite un linguaggio di programmazione che poi il programma andrà ad eseguire per realizzare un compito. Nell’accezione del termine meno specialistica e nell’intenzione di insegnamento delle scuole, con l’insegnamento del coding si vuole insegnare il pensiero computazionale, quel processo che insegna a scomporre, semplificare e risolvere i problemi che adesso, viene ritenuto utile nell’apprendimento di ogni materia.
Ovviamente quindi nelle scuole non vengono sin da subito trattati i linguaggi di programmazione, ma c’è un primo avvicinamento alla logica computazionale che ne costituisce le basi.
La mancanza di questo pensiero computazionale è dunque la vera carenza nell’apprendimento dell’uso e del funzionamento del computer. Ovviamente non si tratta di un programma formativo che può far felici tutti (da i più appassionati ai disinteressati), ma a noi sembra già un ottimo modo per avvicinare i giovani alla materia e, perché no, farli appassionare ad essa riuscendo a creare per loro solide basi per un eventuale futuro lavorativo nel settore della programmazione. È anche vero che la scuola non può certamente offrire una formazione professionale estremamente specialistica, ma è il luogo in cui necessariamente viene data una prima, fondamentale, base sulla “logica computazionale”, che è la competenza che il vero studio dell’informatica ha da offrire.
Il coding è stato introdotto nelle scuole italiane considerandolo come una materia necessaria per poi arrivare allo studio e all’applicazione dei linguaggi di programmazione.
Procedendo per ordine, però, quali sono le competenze informatiche di base che bisogna possedere?
Come è stato già detto, il pensiero computazionale è l’abilità di base da dover acquisire oltre il saper leggere, scrivere e calcolare: la primissima alfabetizzazione digitale è dunque fondamentale per poterlo sviluppare al meglio e in fretta e trovarsi così avvantaggiati a livello di studio dell’informatica.
Sicuramente l’utilizzo base del pc dovrebbe essere stimolato ormai dall’infanzia, e ovviamente non si parla di quanto i nostri bambini siano bravi con gli smartphones e i social, ma di quanto siano in grado di utilizzare programmi, navigare correttamente e rendersi produttivi davanti ad uno schermo.
Lo standard per le competenze informatiche di base, in Italia, è curato dall’AICA (Associazione Italiana per il Calcolo Automatico) che ha stabilito quali siano le competenze minime per poter dire di essere dotati delle Digital Skills (competenze certificate dalla Patente Europea del Computer – puoi sapere di più su cos’è e come fare a conseguirla cliccando qui). In queste competenze di base, oltre i software Office sono inclusi anche la navigazione e la sicurezza da mantenere sul web (aspetti da non sottovalutare).
Per quanto riguarda invece le Skill informatiche più avanzate da possedere perché venga riconosciuto dalle aziende un buon curriculum, sicuramente la conoscenza del pacchetto office è fondamentale, sia a livello base (vedi sopra lo standard AICA) che avanzato. Per il livello di conoscenza superiore, invece, è ben valutata la certificazione MOS (Microsoft Office Specialist - Per vedere i nostri programmi formativi dell’area Office clicca qui )
Le discipline che invece si addentrano sempre più nell’area specialistica dell’informatica, che formano figure professionali estremamente ricercate dalle aziende, sono quelle relative alla programmazione e la gestione dei sistemi di rete.
Per questo genere di formazione esistono corsi di Laurea, così come anche dei programmi Formativi Regionali che permettono di avere una formazione professionale e un titolo di studio riconosciuto dal MIUR.
Per sapere quali sono i nostri corsi che ti permettono di diventare una delle figure professionali più ricercate dal mercato del lavoro, scopri i nostri Corsi Regionali.
Se ti interessa invece addentrarti nella programmazione, abbiamo stilato per te una classifica di quelli che sono i linguaggi di programmazione più richiesti dal mondo del lavoro, in modo da poter essere sempre competitivi sul mercato.
Ma il ministero dell’istruzione che stimola lo studio delle materie informatiche più avanzate: come ne valorizza i talenti?
Nel nostro successivo articolo puoi trovare diverse iniziative dedicate alle scuole e competizioni create ad hoc per gli aspiranti, giovani, programmatori: clicca qui per leggere l’articolo.
Notizia pubblicata in data : 26 Aprile 2019 |