Scadono le licenze Huawei in USA, cosa ne sarà adesso degli smartphones in uso?
Scaduti i termini commerciali della licenza temporanea a seguito del Trump Ban, sono a rischio gli aggiornamenti degli ultimi dispositivi.
La decisione di più di un anno fa (si parla infatti di Maggio 2019) da parte di Donald Trump di intralciare l’operato di Huawei in USA, aveva riscosso tante critiche e provocato la revoca della Licenza Android da parte di Google.
La conseguenza fu che dispositivi Huawei non avrebbero avuto più garantito l’accesso alle App e ai servizi Google, oltre che al sistema operativo Android.
L’accordo iniziale con Google prevedeva che comunque i dispositivi potessero mantenere un SO Android nella versione pubblica e aperta, ma ciò avrebbe provocato la mancanza di alcune app fondamentali del pacchetto Google come Maps e Gmail.
Adesso, a più di un anno di distanza, è scaduta la revoca alla licenza garantita dal Governo Americano a Huawei e gli smartphones dell’azienda cinese rischiano di non ricevere più gli aggiornamenti.
La licenza temporanea ha avuto termine giorno 13 agosto ed è stata istituita perché le aziende fornitrici di servizi potessero completare il loro impegno con Huawei siglato prima del 2019.
Il particolare, al termine di questa proroga, a Google non è più autorizzato a lavorare con l’azienda produttrice di smartphones, nè per gli accordi commerciali firmati prima di maggio 2019, nè per progetti futuri.
Si può dunque considerare la concessione di questa licenza come un’estensione dell’arco di tempo in cui effettuare una transizione, periodo utile sia all’azienda che agli utenti per riuscire a limitare i disservizi dovuti al rifiuto di un nuovo accordo commerciale tra America e Cina.
Il tempo è scaduto quindi: a Huawei non resta altro che valutare l’impatto di questa grossa perdita e cercare di offrire gli stessi servizi ai propri utenti ma con nuove soluzioni indipendenti e che non intralcino i confini commerciali USA.
Per tranquillizzare i propri clienti, l’azienda ha dichiarato in maniera ufficiale che gli smartphones in uso continueranno a ricevere gli aggiornamenti software e i servizi “grazie alla forza della comunità open source e alle nostre capacità avanzate di ricerca e sviluppo”.
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