L'Africa e il Web
Il Digital Divide colpisce l'Africa che rischia di essere la grande assente nella Net Society e nonostante questo le iniziative fervono. Lo scorso anno il numero degli abbonati ad Internet in Africa è aumentato del 30%. Circa 6,7 milioni di africani hanno utilizzato Internet, con un aumento del 46% rispetto al 2000. Sono dati importanti ma che segnalano comunque che il cosiddetto "digital divide" penalizza ancora troppo questo continente. I cybernauti africani sono solo uno ogni 118 abitanti se si escludono però ben 5 paesi africani: Sudafrica, Egitto, Kenya, Marocco e Tunisia; questi ultimi da soli comprendono infatti la maggioranza degli utenti. A conti fatti dunque solo un africano ogni 440 ha accesso ad Internet . Per dare un'idea del "digital divide" basta ricordare che il 45% dei giapponesi ha accesso ad Internet, come il 51% dei sud-coreani, come il quasi 40% degli inglesi.Nonostante questo il Web africano è una realtà viva ed in continua crescita: basta andare a Zebra The Black & White Search Engine, il più importante motore di ricerca specializzato per siti africani, per rendersene conto. Anche le religioni tradizionali africane hanno un loro portale estremamente ricco e ben documentato: African Traditional Religion. C'è poi un e-magazine disponibile in più lingue (italiano, francese, inglese) chiamato African Societies che permette alla "diaspora africana" - cioè alla comunità di intellettuali africani dispersi in Europa e negli Usa - di confrontarsi tra di loro attraverso "conferenze elettroniche" e di far conoscere il loro lavoro di ricerca e di analisi sulla realtà africana. A questa iniziativa auguriamo lo stesso successo che ebbe, negli anni '70, il periodico (allora cartaceo) francofono "Jeune Afrique" che diede un notevole contributo alla crescita delle classi dirigenti africane. Notizia pubblicata in data : 01 Febbraio 2003 |