Microsoft fa meno di metà dell'opera (2° parte)


Microsoft concede ai Governi la possibilità di guardare (ma non toccare) il codice sorgente del proprio software. La comunità del Software Libero in Italia è molto critica sull'iniziativa. Il presidente della sezione italiana della Free Software Foundation Europe, Stefano Maffulli, ha commentato...


"Era nell'aria da tempo: per poter continuare a fare affari con i governi e grossi clienti Microsoft ha dovuto aprire parte dei suoi forzieri all'ispezione governativa di sicurezza. Si tratta di una dimostrazione della bontà delle idee sulla distribuzione del codice sorgente che portiamo avanti da 20 anni. Il software è il risultato di un atto creativo estremamente complesso: poter solo guardare ( e non toccare) i codici sorgenti di un sistema operativo ha un effetto pratico molto limitato in quanto consente di fare verifiche di base, ma non permette di controllarne il funzionamento, nè di modificarlo per superare problemi critici, come ad esempio quelli di sicurezza", precisa Maffulli, "Avere accesso al codice sorgente è solo un prerequisito per poter studiare, modificare, distribuire e usare i programmi senza limitazioni. I governi dovrebbero reclamare in primis questi diritti, altrimenti il software espone ogni paese alle polemiche commerciali del fornitore, mettendo a rischio l'economia e la sicurezza nazionale".

La Free Software Foundation Europe apprezza peraltro il fatto che lo Stato italiano nel 2000, con la legge 340 articolo 25, abbia previsto esplicitamente la proprietà del software sviluppato per la pubblica amministrazione, con l'obiettivo dichiarato di poterlo riutilizzare presso latre pubbliche amministrazioni. Questo lascia intendere che lo Stato, avendo già iniziato a legiferare a tutela della Res Publica e degli investimenti fatti dalla Pubblica Amministrazione, sia sensibile al tema e a conoscenza dell'importanza di ottenere maggiori diritti sul software utilizzato.

Simo Sorce, sviluppatore del progetto Samba in diretta concorrenza con i file server di Microsoft, commenta: "La possibilità di vedere i sorgenti è soltanto una delle cose che interessa ad uno stato. Prima ancora, allo stato interessa poter scegliere il software da utilizzare in un mercato concorrenziale, non in un regime di monopolio di fatto. Se ai governi europei interessa l'indipendenza tecnologica e la sicurezza dei prodotti la cosa migliore è che si tolgano le barriere alla libera concorrenza, imponendo l'uso di formati dati e protocolli di comunicazione liberamente utilizzabili da chiunque senza vincoli di sorta e completamente documentati".

Notizia pubblicata in data : 10 Febbraio 2003


L’istituto CEFI è un centro autorizzato per il rilascio di certificazioni professionali dai più prestigiosi enti nazionali ed internazionali.