In base alla sempre maggiore diffusione delle nuove tecnologie informatiche anche il mondo del lavoro cambia le sue caratteristiche e si adegua alle necessità di maggiore competenza e preparazione della manodopera.![]() In un contesto occupazionale in cui la creazione di nuovi posti di lavoro è in calo oppure ristagna, nelle aziende che operano nel settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione la situazione è opposta. Ma la caratteristica più nuova del lavoro nelle ICT è la forte richiesta di figure professionali altamente specializzate e in possesso di skills tecnici di standard elevati. Questo pone il problema di dover far coincidere l’offerta con la domanda di lavoro, in quanto non sempre i lavoratori sono in possesso di tali caratteristiche, e quindi pone l’accento sulla necessità di formazione del personale. La aziende, d’altra parte, non sempre ritengono di potersi assumere i costi dei corsi di formazione per i propri dipendenti soprattutto in quanto si rischia che, una volta che il lavoratore sia in possesso delle conoscenze tecniche necessarie, egli decida di porre fine al suo rapporto con l’impresa. Nasce perciò la necessità di provvedere personalmente alla propria formazione professionale, mentre le aziende decidono di tutelarsi attraverso tecniche dette di “retention” atte ad impedire, con metodi più o meno coercitivi, che la manodopera più qualificata possa decidere di abbandonare l’azienda. Ad esempio, si cerca di coinvolgere i lavoratori negli obiettivi dell’azienda oppure si stabiliscono clausole di non concorrenza nei contratti. Restano pertanto esclusi del tutto dal mercato del lavoro tutti coloro che non sono in possesso delle adeguate conoscenze tecniche e che, soprattutto, non sono in grado di tenersi sempre aggiornati e quindi di rendersi “appetibili” per le aziende. Notizia pubblicata in data : 06 Novembre 2002 |