Anche i computer inquinano, basti pensare all'elettrosmog, al materiale di cui sono costituiti (ogni monitor è costituito da circa quattro Kg di piombo, ma anche da mercurio e cromo), alla difficoltà di smaltimento di alcune componenti...![]() La prima azienda a permettere di restituire i vecchi computer con l'acquisto di nuovi, fu la Hewlett-Packard, soluzione che permette ai produttori di riutilizzare le componenti altrimenti inservibili. Naturalmente, alla HP si sono unite col tempo anche altre aziende (ad esempio la IBM) soprattutto per motivi di immagine, molto legata, attualmente, alla sensibilità sui temi ambientali. Oggi esistono anche vere e proprie certificazioni che verificano se un computer viene costruito usando materiali con un certo grado di smaltimento e quanto inquinano durante il loro utilizzo. Anche l'Europa sta per applicare una direttiva che renderebbe obbligatoria, dal 2004, la rottamazione da parte delle aziende produttrici e che impedirebbe la realizzazione di computer a base di leghe di piombo. Ma un passo avanti va fatto anche dai consumatori, molti dei quali hanno ormai trasformato in abitudine lo smaltimento differenziato di rifiuti qauli la carta, il vetro... mentre deve ancora diffondersi una abitudine corretta allo smaltimento dei computer e delle diverse componenti, ma anche di tutti i dispositivi hi-tech. Nello scorso anno negli Stati Uniti, su 21 milioni di computer "mandati in pensione", soltanto uno su dieci è stato correttamente riciclato e il problema è ancor più grave se pensiamo che la vita media di un computer ha raggiunto il suo minimo storico: appena 18 mesi! Notizia pubblicata in data : 26 Febbraio 2003 |