Pedofilia, Gasparri: "Servono nuove regole per Internet"
Si lavora a un codice di autoregolamentazione. Dopo l'ultima operazione condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura di Asti contro la diffusione della pedofilia online, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri propone nuove regole per Internet. Come già avvenuto per la tutela dei minori e per le televendite, Gasparri ha investito la commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo di verificare se sussistono le possibilità di redigere un codice di autoregolazione. Dopo aver offerto la piena disponibilità della commissione, il presidente, Adalberto Baldoni, ha sottolineato che "internet non rappresenta più una nicchia per gli addetti ai lavori, ma una vasta e diffusa palestra di idee e di libertà di espressione in cui gli utenti appartengono a ogni ceto sociale, senza distinzione anagrafica, anche se la maggioranza è costituita dalle nuove generazioni. Ma Internet non può rimanere un mondo a parte, senza alcuna regola. E' indispensabile che mentre le emittenti televisive e radiofoniche, la carta stampata, gli spettacoli vari, dalla musica al cinema, hanno precise normative, internet sia allo stato una giungla dove predomina l'ideologia dell'anarchia". Allo scopo di accelerare l'attuazione della proposta Gasparri, la Commissione ha incaricato Daniele Damele, presidente del Corecom Friuli Venezia Giulia, di coordinare un gruppo di lavoro che provveda a stilare un codice di autoregolazione. Per Danile l'autodisciplina è la soluzione migliore perchè il "varo di una legge comporterebbe numerose conseguenze negative. Sia perchè verrebbe meno uno degli aspetti più importanti di internet, ossia la libertà di connessione e di espressione che ne hanno favorito lo sviluppo, sia perchè internet, essendo una realtà senza confini geografici, potrebbe trovarsi di fronte a contrasti di difficile composizione fra i sistemi di legge esistenti nei diversi paesi. Una soluzione che consentirà di mantenere la libertà della rete ed al tempo stesso potrà assicurare un principio di legalità a tutti i comportamenti che sulla rete si sviluppano". Notizia pubblicata in data : 15 Marzo 2003 |