Iraq:guerra e pirateria
Esplode il boom dei virus legati al conflitto in Iraq. E-mail infette promettono immagini esclusive e salvaschermi mentri un falso sondaggio sull'andamento della guerra insinua di nascosto un baco nel computer. Dall'inizio dei bombardamenti contro Saddam è esplosa la febbre hacker legata al tema della guerra. Facendo leva sull'interesse dell'opinione pubblica per lo svolgimento del conflitto, un nuovo virus si aggira per la Rete sotto le mentite spoglie di un sondaggio. Cadere nel tranello è facile: dietro la richiesta di un parere favorevole o contrario sulla lotta al regime iracheno si nasconde un applicativo in grado di lanciare un nuovo baco. La tecnica intrusiva, per quanto riguarda le modalità, non è certamente nuova, in passato, infatti, dietro false promesse contenute nell'oggetto di una e-mail si sono spesso celati virus di ogni genere. Ma il recente proliferare di inganni legati allo scontro Usa-Iraq stupisce. Prima del sondaggio trabocchetto, recentemente dagli esperti asiatici di Sophos, ditta produttrice di antivirus, sempre nel nome del conflitto in Iraq, si sono susseguiti messaggi che promettevano inedite foto dei satelliti spia americani e screensaver con Bush. Del resto, virus politici di successo come "Yaha", realizzato da programmatori indiani per attaccare siti pachistani, nel recente passato si sono imposti come modelli di successo e oggi fungono da esempio per milioni di aspiranti pirati informatici di tutto il mondo. Organizzare attacchi contro obiettivi strategici legati alla situazione in Iraq è diventato ormai un fenomeno diffuso, e lo dimostra la crisi vissuta da Al Jazeera durante la recente apertura delle sua versione inglese sul Web. Per diverse ore il portale dell'emittente araba, rea di aver trasmesso le immagini dei cadaveri dei soldati Usa, è stato bersagliato da attacchi congiunti ed è risultato inaccessibile. Notizia pubblicata in data : 27 Marzo 2003 |