Opera, due vulnerabilità


Un team giapponese specializzato nell'analisi delle caratteristiche di sicurezza di Opera rivela l'esistenza di due vulnerabilità nelle ultime versioni del browser.


Il team giapponese Operash ha pubblicato nella mailing list Bugtraq due articoli relativi ad altrettante vulnerabilità scoperte nelle versioni 6 e 7 (compresa la recentissima 7.10) di Opera per Windows. Non sono state analizzate le versioni per Linux, pertanto non è noto, al momento, se ne siano anch'esse affette.

La prima vulnerabilità è un buffer overflow che può verificarsi quando Opera effettua lo scaricamento dal web di file aventi nome con estensione molto lunga. Ne risulta il crash o il "congelamento" del browser e, in alcuni casi, l'impossibilità di lanciarlo nuovamente senza effettuare il bootstrap del computer. In Windows 95 e 98, inoltre, può aversi instabilità del sistema.
Il problema è piuttosto serio, perchè, potenzialmente, potrebbe consentire ad un attaccante di eseguire, sul computer vittima, codice arbitrario con i privilegi dell'utente che ha attivato il browser; tuttavia, secondo gli scopritori della vulnerabilità, si tratta di una ipotesi improbabile grazie alla variabilità delle strutture dati presenti in memoria e alla sola modalità possibile (sequenziale) per la loro sovrascrittura. Attualmente non è disponibile una patch, nè sono indicati workaround.

La seconda vulnerabilità riguada invece la JavaScript Console, strumento (integrato nel browser) mirato al debugging delle pagine HTML contenenti scripting. La tecnica che la console implementa per la visualizzazione degli errori consente, mediante script maliziosi, l'esecuzione di istruzioni JavaScript con privilegi di sicurezza "locali": in parole povere, è possibile celare in un messaggio di errore un link a uno script in grado di leggere dati personali presenti sul filesystem del computer e trasmetterli ad un web server.

Tale vulnerabilità è del tutto analoga ad un'altra, precedentemente segnalata dal team Grey Magic Software e risolta dagli sviluppatori di Opera: appare probabile che, nella fretta di rilasciare prontamente la patch, questi non abbiano completato l'analisi del problema.

Notizia pubblicata in data : 30 Aprile 2003


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