Un software Microsoft in ogni auto?


All'inizio Microsoft aveva deciso di portare un computer in ogni casa. Adesso spera di portarne addirittura uno su ogni macchina.


Il nostro obiettivo è quello di avere il nostro sistema operativo su ogni automobile esistente al mondo», spiega Dick Brass, vicepresidente dell'unità Autoveicoli dell'azienda. «È un traguardo ambizioso». Le vetture a software Microsoft, se avranno bisogno di un cambio d'olio, lo chiederanno. Avvertiranno il conducente di possibili incidenti lungo il percorso e ne studieranno di alternativi. Pagheranno da sole il pedaggio in autostrada. Il loro sistema di frenata si autoregolerà attraverso una tecnologia wireless.

La piattaforma Microsoft è già disponibile in 23 modelli di automobile targati Bmw, Citroen, Daimler, Fiat, Volvo, Hyundai, Mitsubishi, Subaru e Toyota. Brass ne ha parlato diffusamente la scorsa settimana, nel corso di un convegno su trasporti e tecnologie svoltosi presso i quartier generali di Microsoft e sponsorizzato dal Cascadia Project del Discovery Institute. In tutto il mondo, ci sono 650 milioni di automobili. Ogni anno ne vengono prodotte 50 milioni in più. Un mercato analogo a quello dei computer per utenza privata. La maggior parte delle funzioni di una macchina è già regolata da microprocessori. Da anni, Microsoft sta lavorando alacremente alla telematica per autoveicoli, una combinazione di informatica e telecomunicazioni. A detta di Brass, gli automobilisti passano ore e ore nel traffico e sono spesso distratti da miriadi di gadget, non ultimi i palmari con le notizie sulla viabilità. La Tbox di Microsoft, disponibile al massimo entro tre anni, è in grado di connettere i vari dispositivi, ma allo stesso tempo mantiene le mani libere. «In questo modo sarà più facile gestire cellulari e portatili anche in macchina, anche in Rete», sostiene Brass.
L'apparecchio è composto da processore, memoria e hard drive senza componenti mobili, spiega Peter Wengert, responsabile marketing dell'unità Autoveicoli di Microsoft. Al convegno, Brass ha mostrato delle interviste registrate sui possibili accessori della macchina del futuro. «Non voglio che la Ford produca computer, né che Microsoft produca automobili», commentava uno degli intervistati. Eppure la convergenza sembra inevitabile. A detta di Brass, gli automobilisti potranno usare il sistema per creare dei moderni uffici mobili, scegliendo di volta in volta la collocazione più adatta per ridurre il traffico. «Immaginate un sistema di cinque mila - anche dieci mila - veicoli connessi tra loro. Non ci sarebbero più code», spiega. «Con il Gps e le Tbox abbiamo finalmente gli strumenti per realizzare questo sogno». Doug Klunder, responsabile del Privacy Project dell'American Civil Liberties Union, ha chiesto a Brass in che modo Microsoft intende tutelare le informazioni riservate. «Siamo pienamente consapevoli dell'esigenza di sicurezza e di privacy», ha risposto lui, precisando che qualsiasi preoccupazione in merito può essere risolta o tramite la crittazione dei dati o non immagazzinandoli in memoria.

- Fonte -

www.boiler.it

Notizia pubblicata in data : 10 Dicembre 2003


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