E pace fu. Dopo una guerra durata oltre due anni e sfociata in una serie di conflitti che da gli USA si sono successivamente estesi al Canada e a diversi paesi dell'Europa, Lindows e Microsoft hanno firmato un inatteso armistizio che pone fine a tutti i contenziosi legali relativi al marchio "Lindows".
Il compromesso prevede che Lindows ceda il proprio nome a Microsoft in cambio di 20 milioni di dollari, una cifra con cui il big di Redmond si è anche garantito la proprietà di tutti i domini registrati da Lindows che contengono "indows" e "indoz", fra cui lindows.org e lindowsos.com. I siti Web lindows.com e lindowsinc.com resteranno nelle mani della società di San Diego per altri quattro anni, ma dovranno servire unicamente a reindirizzare i visitatori verso il sito Linspire.com.
Entro i prossimi 60 giorni Lindows dovrà cessare l'uso del suo nome e migrare integralmente a "Linspire", una denominazione già adottata per identificare il proprio sistema operativo (noto in precedenza come LindowsOS): con l'eccezione di alcuni contesti, la piccola società californiana aveva fino ad oggi conservato la propria ragione sociale originaria.
"Il caso era incentrato sui principi espressi dalle leggi internazionali sui marchi di fabbrica e sui nostri doverosi sforzi per proteggere il marchio Windows contro le violazioni. Questo accordo risolve le nostre preoccupazioni", ha affermato Tom Burt, corporate vice president e deputy general counsel di Microsoft. "Siamo lieti di sapere che Lindows ora competerà sul mercato con un nome distintivo e facilmente distinguibile dal nostro".
"Siamo soddisfatti che questa lunga controversia si sia risolta in termini vantaggiosi per entrambe le parti", ha affermato Michael Robertson, CEO di Lindows.
Le due aziende hanno sottolineato come l'accordo risolva tutti i problemi legati alla loro disputa legale, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale: fra i paesi in cui Microsoft aveva aperto delle cause figurano, oltre agli USA e al Canada, Benelux, Svezia, Finlandia, Francia e Spagna.
Sebbene Microsoft abbia raccolto qualche successo al di fuori degli USA, il gigante del software ha perso due ingiunzioni che aveva presentato presso un tribunale di Seattle e, più di recente, si è vista respingere un importante ricorso con cui sperava di puntellare la validità del proprio marchio "Windows", validità messa in discussione da una sentenza preliminare in cui si stabiliva che "windows" dev'essere considerato termine generico. Questo è forse l'evento più cruciale della causa, un evento che a parere di molti esperti di legge era destinato a volgere il corso del processo a netto favore di Lindows e, cosa assai più temibile per Microsoft, inficiare la legittimità del suo prezioso marchio.
È dunque presumibile che quest'ultima sconfitta abbia giocato un ruolo determinante nello spingere Microsoft a siglare un accordo extragiudiziale che, secondo gli analisti, appare piuttosto vantaggioso per Lindows: quest'ultima, a fronte della rinuncia al proprio nome - fatto per altro controbilanciato dalla grande pubblicità portatale dalla causa con Microsoft -, può beneficiare di un discreto gruzzolo e della possibilità di accedere ad alcune tecnologie della piattaforma Windows Media. Microsoft ha infatti concesso a Lindows una licenza gratuita della validità di quattro anni per l'uso, all'interno di Linspire, di alcuni componenti di Windows Media: in cambio, la società di San Diego si è impegnata a rimuovere dal proprio sistema operativo Linux-based alcuni altri componenti che non era autorizzata a ridistribuire.
Proprio negli scorsi giorni Lindows ha rivelato l'intenzione, in un documento presentato alla Securities and Exchange Commission americana, di quotarsi in borsa. La società, che deve ancora raggiungere il pareggio di bilancio, ha pianificato l'offerta di 4,4 milioni di azioni ad un prezzo compreso fra i 9 e gli 11 dollari per titolo. Il suo simbolo, nel Nasdaq, sarà "LINE".
Fonte: www.punto-imformatico.it