Realizzata stampante 3D con rifiuti elettronici


Che fare di tutti i dispositivi che non servono o non funzionano più?


 

Il problema dei rifiuti elettronici (altrimenti noti come e-waste) è ormai annoso e, apparentemente, di non facile soluzione: che fare di tutti i dispositivi che non servono o non funzionano più?

Un inventore del Togo, Kodjo Afate Gnikou, ha trovato la risposta: riutilizzarli per costruire delle stampanti 3D a basso costo. L'articolo continua qui sotto.

Assemblando parti di scanner, computer, stampanti e altri aggeggi elettronici guasti, ha realizzato una stampante 3D che funziona perfettamente e, per di più, costa una frazione del prezzo richiesto per una stampante 3D commerciale.

Gnikou, che è un membro dell'hackerspace WoeLab di Lomé, sta anche lavorando al progetto W.Afate to Mars, per creare macchine a partire dai rifiuti elettronici e utilizzarle per le missioni su Marte.

Per la sua stampante 3D, l'inventore africano ha utilizzato per lo più pezzi trovati in discarica, anche se ha dovuto acquistare qualche componente; il costo totale dell'intero sistema, alla fine, è risultato di 100 dollari (contro le migliaia di dollari generalmente richiesti per i modelli in commercio).

Nelle intenzioni di Gnikou, questo progetto «metterà la tecnologia nelle mani di chi ha bisogno e darà all'Africa l'opportunità di non essere soltanto uno spettatore ma di giocare un ruolo di primo piano in una rivoluzione industriale più virtuosa».

Fonte: Zeusnews.it

Link all'articolo originario: http://www.zeusnews.it/n.php?c=19978

Notizia pubblicata in data : 22 Ottobre 2013


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